Trame sonore: un modo diverso per sentire il suono di Mantova. Oltre 150 artisti e 180 brevi concerti nel primo week-end di giugno, costituiscono un'iniziativa che non ha eguali in Europa.
“Io voglio esserci”. Non lo affermano solo gli spettatori italiani ed esteri ma i musicisti, per i quali è diventato un motivo d’orgoglio partecipare a “Trame Sonore Mantova Chamber Music Festival”, che ha luogo da mercoledì 1 a domenica 5 giugno 2016 nella Città dei Gonzaga. Ha chiesto di presenziare Alfred Brendel, icona del pianismo mondiale, giunto lo scorso anno come ascoltatore e ora ospite d’Onore di questa quarta edizione.
Il tappeto rosso della metaforica passerella di celebrità internazionali comprende tra gli altri il Sestetto dei Berliner Philharmoniker, Vilde Frang, Giovanni Sollima, Quatour Hermès, Nicolas Altstaedt, Anna Kravchenko, Viviane Hagner, Reto Bierir e il generoso artista residente Alexander Lonquich. In tutto oltre 150 musicisti che si incontrano per rimodulare la propria attività nell’attualità e confrontarsi sulla moltitudine di strade sonore, grazie al substrato offerto da questo progetto innovativo, che non ha eguali in Europa.
Cinque giorni di “frullatore”, comprendenti circa 180 eventi tra concerti brevi, incontri con musicologi e percorsi di visita che si susseguono ininterrottamente e in contemporanea da mattina a notte, permettono di vivere un’esperienza culturale elevata e informale. Il genere cameristico si riappropria dei piccoli spazi che acusticamente gli competono, si scrolla di dosso i formalismi e indossa i jeans. “L’immortalità della musica fa sentire a chi la pratica l’esigenza di svecchiarsi” spiega il Direttore Artistico Carlo Fabiano.
Il Festival, integrato nel palinsesto di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, ha come focus Mozart e il suo passaggio nella Mantova settecentesca, cui si dedica in special modo la formazione OCM (Orchestra da Camera di Mantova). Riprende il ciclo “Bach solo” e apre la “Wunderkammer: La camera delle meraviglie”, meeting sulla creatività del nostro tempo. Inoltre “’Round Midnight” in compagnia dei notturni di Chopin e “Camera con svista” sui confini tra jazz, country e blues.
Il logo presenta un pentagramma dalle linee mosse come le acque dei laghi, che sgorgano dallo skyline della Città. Il format infatti si riconferma come esaltazione del bello che intesse trame tra le arti: un modo diverso per sentire il suono di Mantova. Il cuore pulsante è in Palazzo Ducale, Reggia dei Gonzaga, e si estende alla Basilica di Santa Barbara, al cui organo cinquecentesco sedette Monteverdi, alla romanica Rotonda di San Lorenzo, al Teatro Bibiena dove suonò Mozart, al medievale Palazzo della Ragione, a Palazzo Te con gli affreschi di Giulio Romano. “Questo – gioisce il Soprintendente Peter Assmann – è un piccolo miracolo di esperienza totale: il pubblico non è pubblico, ma fa parte integrante dello spazio creato dalla musica, che tramuta i luoghi in entità”.